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290 | ATTO SECONDO |
SCENA VI.
Enea e Soldati.
Disperata partir. Comodo albergo
Ad essa e al vecchio condottier si appresti
Fra le donne Troiane, e a lei si renda
Quell’onor ch’è dovuto al grado illustre.
(Guardie partono
Eterni Dei, posso pietade usarle,
Ma non darle il mio cor. Di lui dispose
Altrimente il destino, e se Didone
Vuol vendetta da me, si versi il sangue,
Ma non si manchi all’onorato impegno.
Voi seguitemi, amici; il re Latino
Vuo’ di ciò prevenir. Colpa sarebbe
Il sospetto silenzio, e avria Lavinia
Onde temer della mia fè, tacendo.
Santi Numi del ciel, pagar io deggio
Del mio debole amor non lieve il prezzo.
Vuol vendetta Didone. Ah! cada almeno
Sovra me solo il fulmine, e si salvi
L’onor, la fama, i miei Troiani, e il figlio.
Fine dell’Atto Secondo.