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284 ATTO SECONDO
Dell’amico Latin, se inquieta I’alma

I segni del terror nel volto imprime?
Guardia. Signor, donna gentil con vecchio unita
Chiede il passo alle tende.
Enea.   Io gliel concedo.
(Guardia parte
Tutto mi giova a distaccar dal seno
Il funesto terror, fuor che il riposo.

SCENA V.

Selene, Perennio e detto.

Selene. Lasciami. (staccandosi da Perennio

Perennio.   Non ti espor....
Enea.   (Stelle! Che miro?)
Selene. Ti turbi, Enea, nel rivederti in faccia
La sorella di Dido?
Enea.   Ah qual novella
Rechi dell’infelice?
Selene.   Odila, ingrato,
E se hai cuor di soffrirla, odila in pace.
Sciogliesti appena i legni tuoi dal lido,
Scorre il vendicator Numida altero
Di Cartago le vie; col ferro in mano
Minaccia, insulta, e chi si oppone, uccide.
Non contento il crudel se a meta estrema
La vendetta non spigne, ai Mori impone
Che diansi i templi ed i palagi a fuoco.
Primo scopo degli empi è l’alta reggia:
La circondan le fiamme, e in ogni lato
Strider si senton minacciose, orrende,
E le torri crollar, volar gli arredi
Sopra globi di fuoco, ed il pesante
Vorace ardor precipitar sul tetto.