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228 ATTO QUARTO
Ma qual pro? Vendicar saprò gl’insulti

E strappar la corona ove io la trovi.
Giovi per ora d’apparente calma
L’ira coprir. Veggasi con qual fronte
Artemisia m’incontra, e qual costanza
Della nuova regina animi il petto.
(si ritira in un canto della scena

SCENA III.

Artemisia preceduta da Guardie e Popolo, conducendo Eumene alla dritta, seguitate 1 da Pisistrato ed Euriso, e Farnabaze in disparte.

Artemisia. Arresta il passo, e a quella tomba. Eumene,

La fronte inchina e rinnovella2 i voti.
Prendi del regno i fortunati auspicj
Da quell’anima grande. Ella t’infonda
E giustizia e pietà, virtù gemelle,
Dai Numi elette a regolar gl’Imperi.
E voi popoli, amici, e voi del regno
Ornamento, decoro, e braccio e scudo,
Ecco in Eumene la regina vostra,
L’unica erede del monarca estinto.
Rispettate quel sangue a voi sì caro,
Amate lei con quell’amore istesso
Che me soffriste di regnar mal paga.
Ecco che i voti della patria udendo,
Dar puote al trono il successor bramato,
E s’io finor per mio destin niegando
Prestar orecchio alle odiate nozze,
Fui de’ torbidi vostri aspra cagione,
Un merto almeno il rinunziar mi acquisti
A sì degna regina il nome e il grado.

  1. Così il testo.
  2. Nel testo: rinovella.