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ARTEMISIA | 193 |
Testimoni vi bramo all’atto illustre
Di giustizia e pietà che il cor mi detta.
Tu Farnabaze ad onorar t’invia.
Clorideo. Ti obbedirò. Voglian gli Dei pietosi
Che, tua mercè, nostro destin migliori,
E la virtù che nel tuo cor s’annida
Dia pace al regno e al tuo dolor conforto, (parte
SCENA VIII.
Artemisia con Guardie, poi Euriso.
Il conforto non mai. Perduto ho quello
Cui racquistar fiero destin mi vieta.
Dianmi tanto di vita i Dei superni
Quanto basti a onorar co’ sagrifizj
La grand’alma che vive entro al mio seno.
Gratitudin s’adempia, e poi si mora.
Euriso (Stelle! è qui la regina. Ah, non ardisco
Nuovamente appressarmi).
Artemisia. (Ecco il gentile
Peregrino pastor). Perchè t’arresti?
Euriso Mi trattiene, o regina, il mio rispetto.
Artemisia. Accostati.
Euriso Obbedisco.
Artemisia. Hai soddisfatto
All’interna pietà?
Euriso Sì caldi voti
Non mi usciroò giammai dal cor sincero.
Artemisia. A qual fine eran tesi?
Euriso Ad impetrare
Il sostegno di Caria e il tuo conforto.
Artemisia. Sì pietoso per me?