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Generale in Levante, rimasto estinto miseramente a Corfù? perdita dolorosa anche al giorno d’oggi, che non cessa di affliggere chi si rammenta del suo merito, e del suo valore. Il SERENISSIMO DOGE, vostro amabilissimo Genitore, accrebbe infinitamente i pregi a sì gran Famiglia colle gloriosissime sue Ambasciate in Francia, in Inghilterra, a Milano, col zelo suo infaticabile per la Patria, coll’inarrivabile 1 sua probità e cognizione, e coronò i suoi meriti col primo Augusto fregio della Repubblica. S. E. il Signor LUIGI Cavaliere e Procurator di S. Marco, degnissimo Fratello vostro, non cede a’ suoi Maggiori nel merito, nel talento, nell’amor per la Patria, e non saprei qual Famiglia rinvenire in Venezia più attaccata al pubblico bene ed alla pubblica Gloria, onde l’affetto paterno, con cui riguardo questa mia diletta Commedia, mi assicura, che meglio io non potrei collocarla. Ma che dirò io di VOI, Eccellentissimo Signore, a cui particolarmente la raccomando? Adorno di tutte le più belle Virtù, che distinguono il vero Cavaliere, il Padre della Patria, il decoro della Nazione; Voi foste l’esempio della rettitudine e della prudenza in tutte le Magistrature che vi furono confidate; principiaste in tenera età a dar saggio del vostro sapere, vi segnalaste in ogni occasione la più difficile, e persuaso il Sovrano Maggior Consiglio de’ vostri meriti, e delle vostre virtù, vi decorò non solo della dignità Senatoria, ma ben sei volte fra gli eccelsi Decen-Viri vi ha collocato. Eccovi finalmente dell’ampla 2 veste Procuratoria adornato. Questo novello fregio onora le mani riconoscenti che lo hanno a voi contribuito, ed io benedico la pubblica distributiva Giustizia, che ha in voi ricompensato la pietà, il merito e l’amor per la Patria. Oh Pietà eroica, Pietà Cristiana, vero carattere di questa illustre Famiglia! Bei monumenti di Carità, di Religione, la Chiesa di Sant’Angiolo di Concordia, il Monastero di Sant’Antonio Abbate 3 a Castello, la Chiesa di San Fantino, la novella Chiesa Parrocchiale di San Pietro di Capo d’Argere, ed il concorso de’ Poveri, sempre accolti, non mai respinti, generosamente soccorsi. La Magnifica Biblioteca, nel vasto adorno

  1. Nel testo: innarrivabile.
  2. Così nel testo.
  3. Così nel testo.