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154 | ATTO QUARTO |
Porge dunque il tuo core ai sommi Dei!
Statira. Degni sono ambidue dei voti miei.
Niso, saper procura
Quel che accade sul campo.
Niso. Ad obbedirti
Vigile mi vedrai. (parte
Barsina. Dì felice per me non verrà mai. (parte
SCENA X.
Statira, poi Policrate, poi Lisimaco, poi Niso.
Fu Leonato cagione! Ei non previde
Tante rie conseguenze, Il mentir sempre
Fonte fu de’ disastri.
Policrate. Ah! principessa,
Rasserena il tuo cor. Dario ha sconfitto
Del nemico gli arcieri. Inonda il campo
De’ Macedoni il sangue; invan si sforza
Alessandro di unire
Le disperse falangi, ed è in procinto
Di chieder pace il vincitore al vinto.
Statira. Lo sapesti di certo?
Policrate. Io ho veduto...
Lisimaco. Ah! Statira...
Statira. Che fia?
Lisimaco. Dario è perduto.
Policrate. Non è ver.
Statira. Ma che narri?
Lisimaco. Al primo incontro
Il Macedone invitto
Pose in fuga i Persiani. Orrenda strage
Fe’ di loro Alessandro. Il re infelice