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GLI AMORI DI ALESSANDRO | 149 |
Per compiacer, per favorir gl’ingrati.
Alessandro. Se ti accende, reina,
Desio di gloria, e se pugnar vuoi meco,
Vieni; a parte t’invito
Delle conquiste mie.
Talestri. No no, il valore (s’alzano
Delle Amazzoni invitte
Non ha d’uopo di te. La gloria nostra
Abbastanza fin’ora
Nota si rese, e fe’ tremar la terra;
Tu se sdegni la pace, avrai la guerra.
La ragion delle genti
Libero mi assicura
Dal tuo campo il ritorno. Alle trecento
Mie compagne men riedo, e in breve aspetta
Del disprezzo scortese aspra vendetta. (parte
Ardena. Sì sì, verrem fra poco
A provarci con voi. Vedervi io spero
Avviliti tremar. Vano è il coraggio
In faccia nostra, e il pentimento è tardo.
Noi vinciamo coll’armi e collo sguardo. (parte
SCENA IV.
Alessandro, Efestione, Leonato, Soldati come sopra.
Alle Amazzoni il passo. Io colle donne
Infierire non soglio; e se l’ardire
Porterà l’armi loro in faccia mia,
Questo mio cor conosceran qual sia.
Il cammin si riprenda; assai perdemmo
Tempo fin’ora inutilmente, andiamo;
Nella via della gloria ancor noi siamo.
(s’incamminano per partire