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138 ATTO PRIMO
Alessandro.   Di’ quel che vuoi.

Leonato. Sì, per te facilmente
La principessa irata
Spero veder placata. (Ah! di Barsina
Temo non superar Io sdegno altero,
Se l’accende il desio d’un vasto impero. (parte

SCENA VI.

Alessandro solo.

Alessandro. Per sì lieve cagione

Insultar, minacciar? come sì presto
Cesse il loco allo sdegno
Il più tenero amor? Come ad un tratto
Mi comparve costei cangiata in viso?
La fierezza del padre in lei ravviso.
Alessandro, che fai? Per sempre esponi
Te medesmo agl’insulti. Un’alma altera
Moderarsi non sa. Donna superba
Che la fierezza ostenta,
Dell’imperio del mondo è mal contenta.
Statira in fra i disastri
Orgogliosa si mostra, e qual sarebbe
Tra gli applausi e gli onori? Il trono augusto
Non basterebbe a saziar la brama
Dell’orgoglio e del fasto. Ed io che aspiro
D’eterna pace assicurar la terra,
Mi procuro nel sen perpetua guerra?
Oh natura infelice! Oh cuore umano!
Or non parla Alessandro
Il vincitore, il domator del mondo,
Parla l’uom che risente
Delle nate con noi passioni il peso.
Questa bella metà dell’uman germe