Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
118 | ATTO PRIMO |
Alessandro! Chi sa? Fuggir vorrei,
Vorrei restar. Sì, resterò: che puote
Una regal donzella
Temer dagli stranieri?
Sono umani e cortesi anche i guerrieri.
SCENA II.
Leonato e detta.
Si offerisce al mio sguardo!)
(da sè, mirandola attentamente
Barsina. (Ah! che mi sento
Tremare il cor). (guardandolo interrevolmente
Leonato. Alma gentil donzella,
Posso saper chi sei?
Barsina. Se tu fossi Alessandro, io tel direi. (timida
Leonato. (Scusi amore l’inganno). In me tu vedi
Quel medesmo Alessandro,
Che mostri desiar.
Barsina. Signor, perdona
L’innocente desio. Veder bramai
Un che nemico ancora,
Per cotante virtù si cole e onora.
Leonato. Tu, che virtude apprezzi,
Dei conoscerla appieno.
Barsina. Il regio sangue
Me l’infuse nel seno.
Leonato. (Oh Dei! che sento!)
Tu di stirpe sovrana?
Barsina. Sì, di Statira la minor germana.
Leonato. Barsina?
Barsina. Appunto quella. Hai tu contezza,