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116 ATTO PRIMO
Sì quell’amor che il seno

Sa ferir degli eroi, tempri lo strale
Nel bel seno di pace. Aimè! perdona,
Troppo una regal figlia
Troppo eccede, lo so, perdona al zelo,
Perdona alla pietà; quel ch’io non dico,
Quel che un giusto dover cela nel core,
Te lo additi, Alessandro, il mio rossore. (parte

SCENA IX.

Alessandro ed Efestione e Soldati.

Alessandro. Ah! non credea vincendo,

Dover perdere il cor.
Efestione.   Ma quante volte
L’hai perduto, signor?
Alessandro.   So che vuoi dirmi.
Lo so che di Rossane
Mi rinfacci l’amor; ma non fu amore
Che piegommi per essa; in un convito
La vidi, la bramai; non so qual foco
M’accendesse per lei. Suddita nacque,
Io son re sulla terra. Ah! la più forte
Ragion che dal mio cor Rossane esclude,
Di Statira negli occhi amor rinchiude. (parte
Efestione. Ah! non v’è fra mortali
Virtù senza difetti. Il grande, il prode,
Il monarca maggior ch’al mondo impera,
Quel che pari alla mente ha grande il core,
Si fa schiavo sovente al dio d’amore. (parte


Fine dell’Atto Primo.