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108 ATTO PRIMO
Niso. Non ti pensar per questo

Nè che Dario si offenda
Del suo gracchiar, nè che Alessandro il voglia
Premiare un dì, se arriva
Vincitore d’Arbela infra le mura.
I monarchi di ciò non prendon cura.
Policrate. Niso, che mai sarà?
Niso.   Nol so. Lontano
Dario è da noi. Sospetta
È la fede di Besso,
Ch’egli lasciò in custodia
Delle figlie e di noi. Senza difesa
Questo reo capitano
Par che arrendersi voglia. I cittadini
Chiedono in van di esporsi
Pel comune riparo.
Policrate.   Oh Dei! già parmi
Sentir strepito d’armi.
Niso.   Ah! l’inimico
Avvicinarsi io sento:
È compiuto di Besso il tradimento. (parte
Policrate. Io comincio a tremar. Se i miei nemici
Mi accusano al nemico, a qual destino
Sarò io riserbato?
Ah! la filosofia m’ha abbandonato.
No Chirone, Esculapio, Apollo istesso
Hanno col lor valore
Medicina opportuna al mio timore. (parte

SCENA IV.

Appartamenti reali.

Statira e Barsina.

Barsina. Germana, oimè, qual rio timor m’assale!

Ahi! mi palpita il core.