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104 ATTO PRIMO


Animata dal duce alla conquista,

Giunta sarà di Babilonia in vista.
Policrate. D’onde a te derivaro
Sì precise contezze?
Lisimaco.   E non ti è noto,
Che da quel dì che d’Alessandro il braccio
Mosse a Dario la guerra, io fui d’Arbela
Il solo cittadin, che d’ogni fatto
Ebbe certa contezza? In ogni parte
Dell’impero di Persia
Ho tali amici, e tai notizie aperte.
Che il medesimo re le avrà men certe.
Policrate. Eh mi sovvien, che mille volte e mille
Favole altrui vendesti
Per novità. Tu cresci a tuo talento
I guerrier d’Alessandro a cento a cento.
E mi sowien che un giorno
Tu facesti Alessandro in Persia entrato,
Ed era in Grecia ai sacrifizi andato.
Lisimaco. Quel fu l’unico abbaglio.
Policrate.   E allora quando
Quest’eroe sovrumano (ironico
Troncò il nodo gordiano,
Dicesti pur che gl’intricati fili
Colla destra disfar trovò la strada,
E nol seppe discior che colla spada.
Lisimaco. È ver, ma in ogni modo
Sciolse di Gordio il nodo;
L’oracolo è avverato:
Colui che l’ha troncato,
Per arte o per valore.
Esser dee della Persia il successore.
Policrate. Ma perchè mai, Lisimaco,
Contro Dario il tuo re l’animo ostenti
Così avverso e nemico?