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GIUSTINO 69
Che l’uso manca e non la forza a1 noi;

E che, se fosse di regnar concesso
Al sesso nostro, non vedriansi tante
Strane follie per cui sì tristo è il mondo. parte

SCENA XII.

Amanzio con seguito di soldati.

Opportuno è l’incontro; or che respinti

Fuggono i nostri, e che la vita e il regno
D’Anastasio è in periglio, il mio disegno
Compiasi omai. Questo drappello eletto
Di guerrieri mi siegua 2. Amici, io sono
Cesare, se il volete. Al vostro affetto
Dovrò la mia fortuna. Andiam; ci aspetta
Sorte maggior. La notte omai vicina
Ci scorterà. La sanguinosa zuffa
Ognor3 s’avanza. Partiam noi; lasciamo
Che si struggan fra loro i due nemici.
Vinca l’un, vinca l’altro, avrà da 4 noi
Disputato la Grecia il vasto impero.
Seguite il mio valor, fidi compagni;
Tutti con voi dividerò gli acquisti 5. (parte col seguito

SCENA XIII.

Vengono combattendo i soldati d'Anastasio6 con quelli di Vitaliano che respingono gli altri. Sopraggiunge 7 Giustino in favor de’ Cesariani e si cangia8 la sorte fuggendo i primi respinti. Escono poi,

Vitaliano e Giustino.

Giustino. Cadesti alfin. (avendolo disarmato

Vitaliano.   Sorte spietata!

  1. Ms.: In.
  2. Ms.: segua.
  3. Ms.: Ogn’or.
  4. Così nel ms.; nell’ed. Zatta si legge: di.
  5. Ms.: gl’acquisti.
  6. Ms.: li soldati di Anastasio.
  7. Ms.: Sopragiunge.
  8. Ms.: cambia.