Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1927, XXIV.djvu/575


LA BELLA SELVAGGIA 571

SCENA II.

Piccarino con Soldati, ed il suddetto.

Piccarino. Chi sei tu che la faccia di mascherar procura?

Schichirat. Sono un uomo dabbene.
Piccarino.   S’è ver, di che hai paura?
Scopriti.
Schichirat.   No, vi prego, siate meco indulgente.
Ho una flussione in bocca, e mi fa male un dente.
Piccarino. Arrestatelo, amici, e a forza ei sia scoperto.
Schichirat. Mandatemi a morire, ma col viso coperto.
Piccarino. Scoprasi immantinente. (i Soldati lo scoprono
Schichirat.   Ah maladetti!
(cerca di nascondere la faccia
Piccarino.   Indegno!
Tu sei quel ch’io ricerco; ti ho conosciuto al segno.
Guidisi al capitano il traditor legato.
Schichirat. Io traditor?
Piccarino.   T’accheta, selvatico sbarbato.
Schichirat. Ah cane! a me sbarbato? Dimmi quel che tu vuoi,
Dimmi tutte le ingiurie che immaginar ti puoi.
Dimmi ribalbo, indegno, traditor, scellerato,
Ladro, infame, briccone; ma non mi dir sbarbato.
Piccarino. Se tu avessi la barba, tal non ti chiamerei.
Schichirat. Ah Rosa disgraziata! Rosa, Rosa, ove sei?

SCENA III.

Rosina e detti.

Rosina. Eccomi, chi mi chiama?

Schichirat.   Per carità, lasciatemi
(si sforza di sciogliersi
Per un momento solo, poi subito ammazzatemi.
Rosina. Ehi, tenetelo forte. (con paura