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566 ATTO QUARTO
Quello che volea dirvi fra noi segretamente,

Ora senza riguardi dirò liberamente.
Quel Zadir che poc’anzi da morte fu salvato.
La vita per mercede di togliervi ha tentato.
Un certo Schichirat, sendo dal vino oppresso,
Esecutor del colpo si svelò da se stesso.
E questo acuto ferro che ho a Schichirat levato,
Fu a lui per trucidarvi da Zadir consegnato.
(dà il ferro a don Alonso
Delmira. (Ah traditor!)
D. Alonso.   Delmira, ecco l’onesto amante,
A cui l’onor v’impegna ad essere costante.
Restino fra catene. Sia Schichirat legato,
E sia fra brevi istanti l’esercito schierato.
Vengano i rei condotti dinanzi al mio cospetto:
A esercitar giustizia son dal dover costretto.
Delmira, se le colpe in voi destano orrore,
Questo ferro prendete; questo vi parli al cuore. parte

SCENA XIII.

Delmira, Piccarino, Rosina.

Piccarino. Codesto Schichirat si sa dove dimora?

Rosina. Nel boschetto vicino credo ch’ei dorma ancora.
Se volete distinguerlo con qualche fondamento,
È l’unico selvaggio senza la barba al mento.
Piccarino. Senza barba un selvaggio? La cosa è inusitata.
Rosina. L’aveva il poverino, ma io gliel’ho tagliata,
intanto ch’ei dormiva, mi divertii così.
E se non lo credete, la barba eccola qui.
(fa vedere la barba di Schichirat, e parte
Piccarino. Il povero selvaggio la barba più non ha.
Le donne per pelare han grande abilità. parte