Si onora internamente colui che ha più concetto.
Labbro potria talora usar più riverenza,
E il cuor non corrispondere del labbro all’apparenza.
Vidi talun dei vostri chinarsi al principale,
Poi l’intesi in disparte del suo signor dir male.
Questo da noi non s’usa. Si parla schiettamente.
Il tu con amicizia ci diam scambievolmente.
I vecchi che rispetto esigono 1 ancor più.
Dai giovani soggetti si veneran col tu.
Anche il Sole medesimo che fra di noi si adora,
Col tu da noi s’invoca, col tu da noi si onora.
Se il termine comune non sa sdegnare il nume,
Le pretension dei titoli è superbo costume.
Rosina. Del tu che voi mi deste, non me ne avrei per male,
Se fosse fra di noi costume universale.
Ma le donne in Europa costumano altrimenti,
Anche colle più vili si fanno i complimenti.
Vedrete una pezzente che per mangiar lavora,
Domanda la limosina, e vuol della signora.
Ed io che di tant’altre merito ancora più.
Giudicate s’io voglio che mi si dia del tu.
Delmira. Bene; per l’avvenire saprò i doveri miei,
Vi parlerò col voi.
Rosina. Ma perchè non col lei?
Delmira. Col lei, come volete.
Rosina. Si dice, come vuole.
Delmira. Apprenderò col tempo lo stil delle parole.
Perdon chiedo per ora al mio costume usato.
Rosina. Sì, Delmira carissima, per me vi ho perdonato.
Bastami che sappiate quel che mi si conviene.
Usatemi rispetto, ed io vi vorrò bene.
Schiava siete voi pure, meco servir dovete;
E le vostre incombenze da me riceverete.
- ↑ Ed. Pitteri: esiggono.