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520 ATTO PRIMO
No, no, che di Ximene odio gli affetti ancora:

Ma quando Alonso parla, m’incanta, m’innamora.
Dunque temer io posso non dei stranieri il volto,
Ma il poter che d’Alonso trovo nei labbri accolto.
Ah! l’onor mio m’insegna aver costante cura
Delle lusinghe a fronte non divenir spergiura.
Quella virtù vantata del Portoghese in faccia
Con taciti rimorsi mi sgrida e mi minaccia.
Perderei la mia stima di tutto il mondo innante
Per van desir mostrandomi di un’unanima incostante.
Diedi a Zadir la fede; a lui darò la mano.
Nuove speranze ardite, voi mi parlate in vano.
E il popolo straniero che sol se stesso onora.
Vegga che virtù regna fra queste selve ancora, parte


Fine dell’Atto Primo.