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IRCANA IN ISPAAN 477
Osmano a noi dovendo la libertà e la vita,

Calmati avrà i trasporti di un’anima sì ardita.
Si scorderà l’insulto fatto da te alla figlia:
Vedi se ancora in questo l’amor mio mi consiglia.
Lieto colla tua sposa godrai giorni felici.
Padre son io di tutti. Tutti vi voglio amici.
Se ha del mio sangue ancora d’uopo un sì caro oggetto,
Pronto sarei per tutti, pronto ad aprirmi il petto.
(siede, e tutti si mostrano inteneriti
Ircana. Tu piangi? (piano a Tamas
Tamas.   Al padre in faccia poss’essere inumano?
(piano ad Ircana
Ircana. No; pietoso ti mostra, ma andiam di qua lontano.
(piano a Tamas
Tamas. (Oh dura legge!)
Fatima.   Il pianto finor mi ha trattenuto
All’amor tuo, signore, di rendere un tributo.
Alla bontà che nutri, alla pietade, al zelo,
Sia co’ suoi benefizi compensatore il Cielo, (a Machmut
Machmud. Venga il Bey. (ad un Servo che parte
Alì.   Permetti, signor, ch’io pur ti dica,
Ch’alma rinchiudi in seno della virtude amica.
E che dai Numi istessi, che hanno il bel cuor formato,
Sarà con larghi doni il don ricompensato.
Tamas. Deh! se favello al padre tenero anch’io, perdona.
(piano ad Ircana
Ircana. Tenero parla al padre, ma di partir ragiona.
(piano a Tamas
Tamas. Deh genitor...
Machmut.   Sospendi. Ecco il Bey si vede.
Per la vita d’Osmano sentiam quel ch’ei ne chiede.
Schiave, servi, al ritiro. Vi benedica il cielo.
Spose, voi qui restate, ma che vi copra il velo.
(Partono le Schiave ed i Servi Fatima ed Ircana col velo si coprono.