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NOTA STORICA

La Sposa Persiana aveva trovato non soltanto ammiratori, ma ferventi imitatori. Fra gli altri, Francesco Griselini lodava il Goldoni “di questa specie di scoperta nell’Arte Comica”, per aver M istruito “il popolo per mezzo del teatro “nella Storia de’ costumi e degli usi delle Nazioni E aggiungeva: “Il felice esito della medesima” cioè della Sposa Persiana, “e l’aver osservato il piacere che tal sorte di rappresentazioni avea recato al Pubblico, invogliò incontanente un altro Autore” intendi il Chiari, “ad esporre i costumi de’ Cinesi, e fin degli Americani, e me spinse altresì a scrivere la Commedia seguente, in cui mi sono ingegnato di dipingere i costumi de’ Turchi”. In fatti, come si apprende dai Notatorj del Gradenigo, ai 30 gennaio del 1755, il Griselini, per dimostrare la sua costante fede al Goldoni, faceva recitare una sua Ircana turca, intitolata La schiava nel serraglio dell’Agà de Giannizzeri in Costantinopoli, la quale venne recitata e applaudita nel teatro di S. Gio. Grisostomo agli 11 dicembre di quello stesso anno (v. Gradenigo, presso il Museo Civico di Venezia), e così altrove, finché nel ’56 uscì in istampa a Firenze con una dedica martelliana alla duchessa Maria Vittoria Serbelloni-Ottoboni (e con una prefazione al Gentile Lettore: v.anche a pag.213 del presente volume).

Tuttavia il pubblico veneziano e gli attori del teatro di S. Luca insistevano presso il Goldoni per ottenere il seguito della Sposa Persiana (v. a pag. 124 del presente volume, e Mémoires, P. 2e, ch. XIX), poiché l’ab. Chiari fin dal carnovale ’54 aveva fatto seguire le Sorelle Chinesi alla Schiava Chinese. L’autore non sapeva decidersi in causa delle gelosie fra la Gandini e la Bresciani, o com’egli dice, “per certe indiscrete etichette comiche di prima e seconda donna”; ma appena Teresa Gandini se ne andò col marito importuno a Dresda, e piantò la compagnia di S. Luca (v. vol. XII della presente edizione, pp. 324-5), il commediografo si sentì libero e ai 9 dicembre del 1755 diede finalmente l’Ircana. “Nel Teatro Vendramino a S. Luca andò in scena una Comedia in Versi Martelliani di Carlo Goldoni intitolata Ircana, cioè la continuazione di quella che altre volte fece recitare chiamata la Sposa Persiana”: così si legge nei famosi Notatorj del N. H. Piero Gradenigo, presso il Civico Museo Correr. La commedia piacque: “l’incontro” affermava l’autore stesso “è fortunatissimo” (v. a pag. 124 del presente volume e a pag. 105 del vaol. XIII); pure non fu clamoroso (v. le considerazioni del Goldoni nell’avvertimento al lettore pubblicato in testa alla commedia stampata, pag. 329). Troppo lunga e troppo grande era stata l’attesa dei Veneziani; e poi questa volta era mancata la novità.