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ATTO SECONDO
Polimante.   Chi ci assicura.

Che non vi sia ha tanta gente un solo,
Che Vitalian1 in te ravvisi?
Vitaliano.   I Greci
Me non videro più da che2 ecc.</ref> sottratto
In fasce io fui nel dì della congiura
Dalle man di Zenone. In finte spoglie,
Con finto nome e simulati accenti,
Chi crederà che Vitalian si celi?
Polimante. E pur dar si potria...
Vitaliano.   Ma diasi. Alfine
Che avvenir mi potrà? Le armate genti,
Che col favor della già scorsa notte
Cautamente celammo, ad ogni evento
Pronte saranno in mia difesa.
Polimante.   È vero;
Ma perdona, signor; questo periglio
Evitar si potria3. I sensi tuoi
Fedelmente da me...
Vitaliano.   No, Polimante,
Tu non sai la cagion che qui mi guida.
Odio solo non è; v’ha parte amore
Nell’impresa ch’io tento.
Polimante.   Amor? qual mai
Beltà t’incatenò?
Vitaliano.   Mirala, e dimmi,
Se a ragione l’adoro. (gli mostra un ritratto
Polimante.   In ver, se nulla
Il pennello arbitrò, non vidi al mondo
Beltà maggior. Ma di sì bella immago4
L’original qual’è?
Vitaliano.   Del mio nemico
Eufemia la germana. Il cor m’accese

  1. Ms.: Vitaliano.
  2. Ms.: Me non viddero più dacché.
  3. Ms.: poteva.
  4. Ms.: imago.