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392 ATTO QUINTO
Kiskia. Procuriam di placarla, (a Zul.) Donde hai spoglie sì belle?

(ad Ircana
Ircana. Son di pietade un dono.
Zulmira.   Venuto dalle stelle.
Torni Demetrio, torni a regalar la schiava.
Ircana. Torni, e tremar vi faccia.
Kiskia.   (Deh non fate la brava).
(piano a Zulmira

SCENA IV.

Misio e dette.

Misio. Signora, un uom celato vid’io fra queste fronde

In maomettane vesti.
Zulmira.   Veggasi chi s’asconde.
Ircana. (Cieli! Tamas non fosse). da sè
Zulmira.   S’è un traditor, sia ucciso.
(parte Misio
(Mira la schiava ardita come si cambia in viso.
Qualche trama si cela). (piano a Kiskia
Kiskia.   (In sen mi trema il core).
da sè
Ircana. (Tamas in ogni loco mi fa presente amore.
Sì ch’è desso, infelice. Ah che presaga i’ fui!
Ora il mio ferro ho meco, posso morir con lui). da sè
Lasciatelo, ribaldi.

SCENA V.

Tamas colla sciabla alla mano, difendendosi da Misio ed altro Armeno, che coll'armi tentano di scacciarlo.

Tamas.   Empi, non mi offendete.

Ircana. O il misero lasciate, indegni, o morirete.
(Collo stile atta mano fa fuggire l’Armeno che venne con Misio.