Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
352 | ATTO SECONDO |
SCENA VI.
Zulmira, Kiskia, Marliotta, Ircana.
Kiskia. (Noto sarà al germano
L’essere di costui). da sèti
Zulmira. Qual è il tuo nome?
Ircana. Ircano.
Kiskia. Narra i tuoi casi a noi. Farti potrem felice.
Ircana. Anime generose, tutto a me dir non lice.
Zulmira. Donde vieni?
Kiskia. Sei forse... Figlia, andate, (a Marliotta
Marliotta. Perchè?
Kiskia. Ragion del mio comando non si richiede a me.
Obbedite.
Marliotta. (Davvero spiacenti assai assai.
Uomini in casa nostra non se ne vedon mai.
Ora è venuto questo...) da sè
Kiskia. E ben, si fa partenza?
Obbedite la madre?
Marliotta. Sì signora. (Pazienza!)
(da sè, indi parte guardando Ircana sott’occhio
SCENA VII.
Zulmira, Kiskia e Ircana.
Zulmira. Narra a chi può giovarti, il fil di tue sventure.
Kiskia. Di’; sei tu innamorato?
Ircana. Lo fui per mio destino.
Zulmira. Ed or?
Ircana. D’amore ingrato gioco i’ son.
Kiskia. Poverino!
Zulmira. Peni per una donna?