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20 | ATTO PRIMO |
Anastasio. E qual sarebbe
Il tuo desir?
Giustino. Cinger la spada, e in campo
Cimentarmi per te.
Anastasio. Valor cotanto
Merta ben che si premii 1.
Arianna. Assai più stimo
Il valor di costui, che cento spade.
Anastasio. Vuoi servir fra mie schiere?
Giustino. Alto monarca,
Questo solo desio.
Anastasio. Sarai contento.
Un de’ guerrieri miei da questo punto
Dichiarato già sei. Con opre degne
Del tuo valor cerca la gloria altrui
Prode emular. Sappi che grato io sono,
Che premiarti saprò, che ai gradi eccelsi
Giunger 2 potrai, benché da boschi estratto3
Ovunque la virtù trovar si faccia,
Venerar si dee sempre. Io non distinguo
Il vil pastor dal cittadin superbo,
Ma il codardo dal forte, eroe chiamando
Non chi tal per fortuna al mondo nacque,
Ma chi tal per virtude al fin si rese. parte
SCENA VIII.
Arianna, Eufemia, Giustino e guardie.
Il tuo valor, la tua virtude.
Giustino. Augusta,
Sotto gli auspici tuoi pugnar io spero