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LA PERUVIANA 253
Pasquino. No, lasciatelo lì.

Voglio veder s’è vivo. (lo prende di terra
Zilia. Vedetelo. Chi sa?
Pasquino. Oh poverino I il capo manda di qua e di là.
È morto... sì signora... me l’ha ammazzato lei...
Se fossi un po’ più grande... so io quel che farei.
Lo vuo’ dir a mio padre... (piangendo
Zilia. Chetatevi, pigliate
Queste belle monete.
Pasquino. Tutte me le donate? (ridendo
Zilia. Sì tutte.
Serpina. Troppe sono.
Pasquino. Tacete voi, signora, (a Serpina
Me le donate tutte? me ne darete ancora?
(a Zilia ridendo
Serpina. Sì, v’empierà le tasche!
Pasquino. Tacete, invidiosa,
Che ammazza gli augellini, fraschettola, stizzosa:
Cuore di volpe astuta; mani bugiarde e ladre.
Serpina. lo ti darò uno schiaffo.
Pasquino. Glielo dirò a mio padre.
(parte correndo

SCENA III.

Zilia e Serpina.

Serpina. Vi domando perdono. La bile m’ha acciecato.

Zilia. Voi compatir dovete fanciullo addolorato.
Serpina. Pasquino malizioso piange pel morto augello;
Ma quando si regala, Pasquin non è più quello.
Zilia. Cresce la maraviglia in me per questo appunto,
Veggendo a qual potere l’oro tra voi sia giunto;
Che fino gl’innocenti, fino i bambini istessi
L’amano, e lieti fansi quando si mostra ad essi.