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LA PERUVIANA | 249 |
Zilia, di ringraziarmi ecco che giunta è l’ora.
A costo di mia morte bramo i vostri contenti.
Aza a noi s’avvicina: lo vedrete a momenti.
Zilia. Come, signor?
Deterville. Vi basti ciò che per or vi dico,
Che son per amor vostro di me stesso nemico.
Che f(orza di resistere dinanzi a voi non ho.
Zilia, restate in pace.
Zilia. Ci rivedrem?
Deterville. Non so. parte
SCENA X.
Zilia sola.
Scuoter mi sento il cuore dal giubilo1 improvviso.
E chi è colui che ’l dice? Chi è che mel guida appresso?
È Deterville che mi ama, è il suo rivale istesso.
Lo crederò? Non mente chi ha la virtude in seno,
Un animo pietoso vuolmi felice appieno.
Aza verrà. Lo spero. Se m’ingannassi? Oh Dio!
Più barbaro sarebbe, più crudo il destin mio.
Fido nel cuor gentile, fido ne’ suoi costumi.
Non mi tradir, fortuna; me proteggete, o Numi. parte
Fine dell’Atto Primo.
- ↑ Edd. Pitteri e Pasquali: giubbilo.