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NOTA STORICA

Nel 1753 il Goldoni, scioltosi dall’impegno col capocomico Girolamo Medebach, che era durato cinque anni, firmava un contratto per dieci anni col N. U. Antonio Vendramin, proprietario del teatro di S. Luca. L’abate Chiari, che per qualche disgusto col Vitalba e col Sacchi si era sdegnosamente tratto in disparte, ricompariva più aggressivo che mai, proprio in quell’ottobre, sul teatro di S. Angelo, succedendo al rivale come poeta ai servigi della compagnia Medebach. Le due prime commedie che il Goldoni arrischiò in quell’autunno, il Geloso avaro e la Donna di testa debole (vol. X della presente ed.), caddero malamente: i suoi nemici erano cresciuti di numero e gioirono apertamente della sua sconfitta; si rinfocolava la lotta delle due fazioni teatrali: il Goldoni aveva bisogno d’un trionfo, e lo ottenne pieno e clamoroso con la Sposa Persiana.

Da quando il dottor Veneziano aveva riconosciuto il proprio genio comico, non aveva più scritto nè tragedie, nè opere sceniche, tolto il Nerone, nel ’48, che più non si conserva (v. V. Malamani, Nuovi appunti e curiosità goldoniane, Venezia. 1887, pp. 207-211. Anche nei Notatorj di P. Gradenigo leggesi in data 6 genn. 1748 M. V.: “Nel T. di S. Angelo li Comici recitarono il Nerone, composto dal Dr. Carlo Goldoni, il quale con un suo aviso stampato giustificò il suo modo di componere”). Ma questa volta aveva immaginato una vera e propria tragicommedia, campata in un finto Oriente, per la quale gli parve adattatissimo il verso martelliano che nel ’51 aveva fatto una prova fortunata nel Molière (vol. VII). Come fosse indotto a un tentativo ripugnante un pochino alla sua coscienza di artista, l’autore ci spiega nelle Memorie. Prima di tutto gli attori non erano abbastanza istruiti, non erano preparati alle novità introdotte dal Goldoni. Poi la sala del teatro di S. Luca era molto vasta: “Les actions simples et délicates, les finesses, les plaisanteries, le vrai comique y perdoient beaucoup„. Inoltre bisognava assolutamente attirare l’attenzione e il favore del pubblico, “imporsi„ con uno spettacolo straordinario (“par des actions qui, sans être gigantesques, s élevassent au-dessus de la Comédie ordinaire "), fare uno sforzo per insediarsi con onore nella nuova sala dove la riforma del teatro comico doveva condursi al suo completo svolgimento (“où je devois avancer la réforme„ dice Goldoni, “et soutenir ma réputation„: Mém.es, P. 2, ch. XVII).

Non era nuovo il soggetto. “C’est ce qu’ on voit tous les jours dans nos Pièces: une demoiselle fiancée à un jeune homme qui a le coeur prévenu pour une autre„ (l. c., ch. XVIII). Vecchia storia, nella vita, nel teatro,