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LA SPOSA PERSIANA 199
Sì vendetta vogl’io, ma non di stragi e sangue;

Nulla giovar mi puote mirar femmina esangue.
Se compensar mi vuoi della tua vita il dono, (a Tamas
Concedimi d’Ircana non la morte, il perdono.
Ecco di te, spietata, qual vendetta desio;
Bastami che arrossisca il tuo cuore del mio.
Ircana. (Ah, costei mi avvilisce!) da sè
Tamas.   Alma di virtù piena,
Degna sei di pietade, degna d’amor. (a Fatima
Ircana.   (Che pena!)
Tamas. Il genitore. (veggendo venir Machmut di lontano, avvisa Ircana
Ircana.   Oh Cielo! mi scopre; io son perduta.
Fatima. Fuggi da queste soglie, fin che sei sconosciuta.
(piano ad Ircana
Vattene, ardito eunuco, e più venir non osa.
Dove uniti si stanno collo sposo la sposa.
Vattene!
(Scaccia Ircana con arte, perchè non sia veduta da Machmut.

SCENA VI.

Machmut, Fatima e Tamas.

Machmut.   Chi è l’audace? (a Fatima

Fatima.   Perdona s’io lo celo.
Sono importuni i servi talor per troppo zelo.
Tamas. (Qual duro cor spietato potria negar d’amarla?
Mirabile se tace, adorabil se parla).
Machmut. Sposi, sperar in voi posso un amor sincero?
Fatima. Signor, Tamas m’adora.
Machmut.   Tamas, è vero?
Tamas.   È vero.
Machmut. Grazie, o Numi del cielo, mi scordo ogni tormento.
Toglietemi la vita; sì, morirò contento.