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6 ATTO PRIMO
Antichi troppo e troppo magri armenti.

T’amo, Giustin, lo sai; se biade avessi
Oltre al nostro bisogno, ad un bifolco
Io parte ne darei, per sollevarti
Da peso tal che ti molesta e spiace.
Sai la mia povertà, sai qual guadagno
Traggo dal custodir le antiche belve1
Di quel serraglio 2. Io ne ricavo appena
Tanto che basta a ricoprir di queste
Ruvide incolte lane i membri nostri.
Giustino. Dunque dovrem sagrificar la vita
In ufficio3 sì vil per così poco?
No, non fia ver. Padre, perdon ti chiedo
Se ti spiaccio, se men di quel ch’io devo,
Venero i cenni tuoi. Vo’4 gire in Corte;
Vo’ servir fra soldati; e un giorno forse
Cangierem stato.
Ergasto.   Ah! che dicesti? E speri
Trovar giusta mercede al tuo valore?
Figlio, t’inganni. Ai gradi alti e sublimi,
Chi merta no, ma chi ha fortuna, ascende;
E sai chi fa questa fortuna? Il cieco 5
Amor de’ grandi 6. Osserva un vivo esempio
Di ciò ch’io dico, e non pensar ch’io voglia
Come l’uso è de’ vecchi, esempio darti
D’antica storia; no, recente e nata 7
Su gli occhi 8 nostri. Muor Zenone, il nostro
Augusto imperator; prole non lascia
Dopo di sè 9. Lascia perciò ad Arianna
Che fu sposa di lui 10, l’arbitrio intero

  1. Così l’autografo. Nell’ed. Zatta è stampato per isbaglio selve.
  2. Nell’autografo c’è punto e virgola.
  3. Ms.: uffizio.
  4. Nel ms., qui e nel verso seguente: Vuo’.
  5. Così l’autografo. Nell’ed. Zatta è stampato per errore: E sai chi fa questo? Fortuna, il cieco ecc.
  6. Nell’autografo con iniziale maiuscola.
  7. La punteggiatura nell’autografo è la seguente: D’antica storia, no; recente, e nota ecc.
  8. Ms.: gl’occhi.
  9. Nel ms. c’è punto e virgola.
  10. Lui, e subito dopo Trono, Tu, Imperador ecc. hanno nel ms. l’iniziale maiuscola.