Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1927, XXIV.djvu/158

154 ATTO SECONDO
Curcuma.   Le mani almen potete...

Ah quante belle gemme su queste mani avete I
Fatima. Ecco un altro costume, di cui farei di meno:
S’ornano inutilmente le dita, il collo, il seno.
Curcuma. Affé, per caricarvi troppi denari han speso;
Io, cara, m’esibisco di alleggerirvi il peso.
Fatima. No, no, tener le deggio di notte al chiaro lume.
Anche sì bella pompa delle spose è in costume.
Vanità senza frutto, far pompa di splendore.
Quando tra le gramaglie piagne 1 dolente il cuore.
Curcuma. Voi più d’un apparato di gioje strepitoso,
Bramate di godere la gioja dello sposo!
Fatima. Sì, il di lui cor sospiro.
Curcuma.   Ogni lusinga è vana.
Il di lui cor, figliuola, l’ha donato ad Ircana.
Fatima. Voi di costei sarete fida compagna e amica.
Curcuma. Io? non passa un momento che non la maledica.
Fatima. Perchè?
Curcuma.   Perchè è superba, inquieta, e fastidiosa:2
Non vuol servir da schiava, vuol comandar da sposa.
E se voi non farete quel che insegnarvi io voglio,
Colei col piè sul collo vi terrà per orgoglio.
Fatima. (Scoprasi, non mi fido), (da sè) Dite, madonna, come
Trattar dovrei la schiava, quella che Ircana ha nome?
Curcuma. Par che quell’anellino non istia ben con quelli;
Scomparisce, meschino, fra tanti a lui più belli.
Fatima. Meglio sarebbe dunque, che al dito lo levassi.
Ed alla mia custode in dono io lo recassi.
Curcuma. Meglio sarebbe.
Fatima.   Ho inteso, domani lo faremo.
Curcuma. Quel che può farsi adesso, perchè il differiremo?
Fatima. Perchè il mio genitore questa sera al convito
Voglio che me lo veda con l’altre gemme in dito.
Curcuma. Bene, bene, domani sarò di buon mattino

  1. Edd. Pasquali e Zatta: piange.
  2. Ed. Zatta: Inquieta e fastidiosa.