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passione; altre ne ho fatte di un simile stile, e sono state gradite. Nè il primo sono io stato a farlo, ma dai Francesi moderni ciò si è tentato, ed anche in Francia la Passione della Commedia fu bene accolta. I 1 Spagnuoli, gl’inglesi ne sono amanti, e l’esperienza m’insegna, che gl’Italiani ancora la sentono volentieri.

È stata onorata di qualche critica la presente Commedia, nè qui voglio fare un’apologia 2 fuor di proposito, lasciando in libertà ciascheduno d’intenderla a piacer suo. Nella Commedia intitolata il Festino che fu l’ultima in quell’anno rappresentata 3, e sarà l’ultima del Tomo Secondo 4, ho a bella posta introdotto le varie critiche della Persiana qua e là raccolte, e i personaggi medesimi della Commedia questa e qualchedun’altra difendono.

Varj nimici ho avuti, ed ho tuttavia, che parlano, e scrivono, e contro di me s’avventano o per passione, o per invidia, o per interesse, ed io li ho compatiti sempre, e li compatisco, nè mai ho voluto rispondere alle loro miserabili inezie. Quello che più degli altri mi ha fatto maravigliare, si è un moderno Autore di una Tragedia Italiana intolata Teonoe, il quale nella dedicatoria, o sia prefazione di cotal opera, introduce, fuor di proposito, ragionamento sulla Commedia, condanna il verso che dicesi Martelliano, e arriva a chiamar me, e quei che si credono seguaci miei, gente nata per infamia dell’arte 5.

Non può negarsi, che la Teonoe non sia verseggiata con una dolcezza di metro, e con una forza di sentimenti ammirabile. L’Autore suo degnissimo è Scolaro del celeberrimo Signor Marchese

  1. Ed. Pasquali: Gli.
  2. Ed. Pitteri: appologia.
  3. Vedasi vol. XI della presente edizione.
  4. Allude all’edizione Pitteri. Queste ultime parole disparvero ned’ed. Paaquali.
  5. Autore della Teonoe (Verona, Andreoni, 1755) e d’altre tragedie fu il giovane Filippo Rosa Morando, pronipote del celebre mons. Franc. Bianchini, nato a Verona nel 1735 e ivi morto nel 1760, non ancora venticinquenne, deludendo le grandi speranze dei concittadini. Si consultino i giornali del tempo. Vedi inoltre la biografia in Nuovo Dizionario Istorico, Bassano, t. XII (1796) e l’elogio di Ippolito Pindemonte in Elogi Italiani del Rubbi, t. VI (1782). Della Teonoe parlò A. Parducci, La Tragedia Classica Italiana del Sec. XVIII ecc., Rocca S. Casciano, 1902, pp. 130-132; del presente episodio A. Neri, in Aneddoti Goldoniani, Ancona, 1883, pp. 25-28. Ben più aspramente del Goldoni rispose all’audace giovane l’abate Chiarì nella Dissertazione storica e critica sopra il teatro antico e moderno, preposta al t. I delle sue Commedie in versi, che uscì dopo la Pasqua del 1756. Fu ricordato più di recente il Rosa Morando da S. Tobo, nel vol. 87 degli Atti a Memorie dell’Accademia di Verona (Verona, 1912).