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L’AUTORE

A CHI LEGGE.

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E

CCOMI a dar principio alla stampa del nuovo corso di mie Commedie1, scritte per il Teatro che dicesi di San Luca in Venezia, della Nobilissima Casa Patrizia de’ Vendramini.

Quantunque questa Commedia, che ha per titolo la Sposa Persiana, sia stata la terza da me composta nel primo anno del nuovo impegno2, voglio ch’ella occupi il primo luogo, in grazia, non dirò del suo merito, ma della sua fortuna. Alcuni vi furono fra i3 Spettatori, che non contenti di replicatamente4 vederla, mi vollero far l’onore di scriverla dai Palchetti; il che riuscì loro di fare in più e più volte, che provati si sono. Videsi, dopo, passare di mano in mano copiata e ricopiata a tal segno, che pochi eran quelli che non l’avessero, tutti però scorretta, come l’avean potuta rapir di volo, e sempre più rovinata nel ricopiarla. Più volte mi hanno minacciata la stampa, a Trento, a Lucca, ed altrove; ma si è avuto qualche rispetto per me.

Finalmente comparve in questa Città stampata, senza data di tempo e luogo, piena zeppa d’errori più di qualunque altra che vedevasi manoscritta, colla maggior parte de’ versi stroppiati, coi sentimenti stravolti, a tal segno, che se per mia disgrazia non foss’ella impressa dalle replicate sue recite nella memoria delle persone, mi avrebbe sonoramente posto in ridicolo. Dicesi ch’ella sia stata stampata a Napoli; la verità si è, che in faccia mia, che a dispetto mio, fu in Venezia venduta, e introdotta non si sa come.

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  1. Anche questa prefazione leggesi in testa alla Sposa Persiana nel tomo 1 del Nuovo Teatro Comico di C. Goldoni (edito a Venezia, presso F. Pitteri, nel marzo 1757). ma l’autore la scrisse nel dicembre del 1755, come si vede più avanti.
  2. Vedasi il volume X della presente edizione.
  3. Nel t. XIII (1774) dell’ed. Pasquali è stampato: gli’.
  4. Nel testo dell’ed. Pitteri è stampato: repplicatamente; e più sotto: repplicate.