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Non è solo alla Repubblica letteraria, Nobilissima Dama, che nota resa vi abbiano i vostri studj, e le vostre belle Virtù; ma da tutti gli ordini delle persone vi fate distinguere, e venerare, ed amare. Nelle piacevoli conversazioni voi non ostentate sapere niente di più di quello che all’occasione convenga. La vostra Filosofia sa rendervi egualmente seriosa nel Gabinetto, e gioconda in una festevole compagnia: amate i libri, e non isfuggite i 1 spettacoli, e fra quelli e questi, che discretamente vi allettano, il miglior tempo impiegate alla soave cura de’ Figli vostri. Questi sono il primiero oggetto delle vostre attenzioni, e l’educazione ch’essi hanno dall’amor vostro, e dalla vostra Virtù, non può che renderli degni di Voi, e di quel sangue da cui son nati. La cognizione che avete delle scienze, e delle belle arti, non può lasciarvi ingannare nella scelta de’ buoni Maestri; e Voi medesima, olire allo studio delle lingue straniere, che da Voi siessa loro comunicate, potete nelle più difficili facoltà renderli bastantemente istruiti; e coll’esempio vostro, e colla vigilanza, con cui al loro bene vegliate, si renderanno un giorno oggetti degni di ammirazione. Milano aspetta in ogni uno di loro novelli fregi alla gloria di sua Nazione: Roma fra questi attende un successore di Alessandro Ottavo, Sommo Pontefice della stirpe Vostra degli Ottoboni, illustri Figli di questa Serenissima Repubblica Veneziana.
Fra le vostre seriose cure, fra i vostri geniali trattenimenti non isdegnate di ammettere quest’umile produzione del mio scarso talento; e me onorando dell’alta protezione vostra, concedetemi benignamente, che possa a Voi dedicare colla Commedia, che vi offerisco, la mia ossequiosa servitù, e tutto me stesso.
Di V. E.
Umiliss. Dev. Obblig. Servidore |
- ↑ Nell’ed. Pasquali: gli.