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Strage ne fero in breve tempo, e al fine

Cadde trafitto il seduttor Filippo.
Torna l’eroe glorioso; e fora giunto,
Se la turba festosa che il precede,
Non gl’impedisse accelerare il passo.
Giustiniano. Oh portento inaudito! Andiamo, amici,
Ad incontrar l’eroe. (s’alza
Antonia.   Dal vicin grido
Delle voci giulive io ben m’avviso,
Ch’ei lontano non sia. Mira che giugne.
Teodora. Oh prodigio del ciel!

SCENA ULTIMA.

Belisario, popolo e detti.

Belisario.   Diam grazie ai numi

Di sì bella vittoria.
Giustiniano.   A queste braccia
Vieni, glorioso eroe; la tua vittoria
Mi stabilisce un’altra volta il soglio;
Ma sinchè vita avrò, pace non spero;
Che troppo fui crudele e troppo ingrato,
Nè già dar ti poss’io quel che ti tolsi.
Belisario. Bastami l’amor tuo. Questo compensa
Ogni mio danno, e d’altro ben non curo.
Giustiniano. E tu, donna spietata, in questo giorno
Preparati a morir; scegli il supplicio
Di veleno o di ferro.
Teodora.   E l’uno e l’altro
Son lieve pena al mio crudel delitto.
Narsete. (S’intenerì). (da sè
Antonia.   (Pur si cangiò la fiera).
Belisario. (Anche il cor più crudel reso è pietoso).
Giustiniano. Porgimi la tua destra, e meco ascendi (a Belisario