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60 | ATTO TERZO |
SCENA VII.
Narsete e detti.
Che Belisario a lui tosto sen vada.
Belisario. S’obbedisca il comando. (Ahi qual m’assale
Improvviso timor! Che mai pretende
Presagir di funesto il mio tremore?) (da sè
Antonia, io parto; il cor ti lascio; oh dio!
Sento una voce che mi dice al core:
Il tuo bene mai più non rivedrai.
Antonia. Deh! prima di partir...
Teodora. Lascia ch’ei vada.
Antonia. Sulla tua bella man...
Teodora. Taci, importuna.
Antonia. Lascia che imprima un bacio.
Teodora. Io te lo vieto.
Belisario. Qual ragione hai, crudel, sui nostri affetti?
Teodora. Quella del mio voler.
Belisario. Tanto non vale.
Teodora. Valerà l’ira mia.
Belisario. Già non la temo;
Prendi, Antonia, la destra.
Antonia. Al sen la stringo.
Belisario. Parto, mio ben.
Antonia. Vanne felice, addio.
(partono uno per parte
SCENA VIII.
Teodora e Narsete.
Odi, Narsete, un cenno mio; ma pensa
Che il tuo destin dall’obbedir dipende.