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Di veleno, o di ferro.
Teodora. E l’uno e l’altro
Son lieve pena al mio crudel delitto, ecc.
nota
Bellisario. Se troppo è il chieder mio superbo e ardito,
Alla mia cecità, Signor, perdona.
Di questo don ti prego ecc.
. . . . . . . . . . . . .
Odimi, Giustinian, m’oda Bisanzio. (in Trono
E Teodora e Filippo io voglio assolti.
Questo l’unico fia regio comando,
Che Bellisario a suoi vassalli impone.
Filippo. (Oh fortuna!)
Teodora. (Oh pietade!)
Antonia. (Anima grande!) ecc.
. . . . . . . . . . . . .
Giustiniano. E Giustiniano
Ch’oggi è vassallo ad obbedire insegni.
Adoro il tuo comando.
Bellisario. Ora mi spoglio ecc. (scende
. . . . . . . . . . . . .
Addio, Corte superba; addio, Bisanzio;
Cesare, addio; pregoti sol che voglia ecc.
. . . . . . . . . . . . .
Filippo. Pietoso eroe, (s’inginocchia a Bellisario
Filippo a piedi tuoi perdon ti chiede.
Teodora. E Teodora al tuo piè piagne il suo fallo.
Bellisario. Amici, d’ogni oltraggio io già mi scordo ecc.
. . . . . . . . . . . . .
...Non lo temer: diran, che fosti giusto
Una colpa a punir; diran ch’io fui ecc.
. . . . . . . . . . . . .
IL FINE.