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SCENA XII1.
Narsete solo.
...Mi cadano dal Ciel fulmini orrendi.
Chi vidde (sic) mai contro il Leon Leone,
Contro l’Orso infierir l’Orso rapace,
Contro la Tigre incrudelir la Tigre?
E pur contro dell’Uom l’Uomo infierisce,
E la Donna è crudel contro la Donna!
Misera umanità! Sei delle Belve
Talor meno pietosa, e più feroce.
Più di Libica selva il cuor dell’Uomo ecc.
. . . . . . . . . . . . .
Amor è quel che di Teodora in seno
Tanti mostri produsse. Io già la vita
Porrò in salvo d’Antonia. I Dei superni
Avran col lor poter cura del resto. (via
SCENA XIII2.
Camera con Tavolino e Sedia.
Bellisario, poi Teodora.
Lieto ubbidisco. L’Africano orgoglio
A frenar mi destina. È un dolce incarco;
Ma perchè minaccioso? È perchè quello,
Ch’egli darmi solea per premio un tempo,
Or mi impone per pena? Ei sa per prova,
Che anela sol di Bellisario il core