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negli anni seguenti. Il Belisario dell’edizione Zatta, che abbiamo ristampato in principio del presente volume, fu corretto dal vecchio commediografo in Francia e ridotto, come l’autore credeva, a maggior dignità letteraria prima che fosse affidato allo stampatore veneziano. Ma poichè ci è caro seguire i primi passi di Carlo Goldoni nel teatri, per quanto fossero umili, siamo lieti di poter qui riprodurre tutte le varianti del testo più antico: i versi che abbiamo saltato e che segniamo con puntolini corrispondono al testo dell’edizione Zatta, salvo qualche parola, qua e là, di nessun conto.