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ENRICO | 503 |
ATTO TERZO.
SCENA PRIMA.
Notte.
Matilde e Ormondo dalla porta comune, preceduti da un paggio con torcia accesa.
Ormondo. Matilde, alfin siete mia sposa. Oh quale
Gioia risento in replicar tal nome!
Voi sì lieta però non veggo. Ah temo,
Che di peso a voi sia cotesto nodo,
Che a me sembra sì lieve. E donde nasce
Questa mestizia vostra?1 Odioso forse
Vi riesce il volto mio? Perchè non dirlo
- ↑ L’edizione Bettinelli, 1740, aggiunge: Ah qualche arcano — Temo mi nascondiate.