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488 | ATTO PRIMO |
SCENA XI.
Matilde sola.
Infelice Matilde! ecco un novello
Ostacolo all’amor che in sen nascondo.
Una rival così possente... oh Dio!
Mi fa spavento. Nell’amor d’Enrico
Fondo le mie speranze... E se si cangia?
Pur troppo il trono rende i cor che furo
Pietosi e fidi, crudi ed infedeli1.
Tu santo, onesto amor, tu che accendesti
Di quest’unico foco il seno mio,
Tu proteggi il mio cor, tu nel grand’uopo
Questa ch’è preda tua2, salva e difendi.
(entra nel suo appartamento
Fine dell’Atto Primo.
- ↑ Bett.: Infelice Matilde! ecco una nuova — Sventura all amor mio. Sì gran rivale — Mi fa spavento. Nel bel cor d’Enrico — Spero, egli è Ver; ma può d’Enrico il cuore — Cangiarsi in trono. Tanti, ch’eran prima — Pietosi e fidi, nel salir del trono — Perfidi e infidi divenir ben tosto, — Quasi che colassù spiri un altr’aria.
- ↑ Nell’ed. Zatta: sua.