Tra le mani del padre
1 il vostro foglio.
Ei ne faccia quell’uso che più sembra
Degno del suo gran cor. Dipendo troppo
Dal paterno voler per non volere
Arbitrar di me stessa. Eccovi, o padre,
D’Enrico il foglio: il vostro cenno attendo.
(dà il foglio a Leonzio
Leonzio. Sire, non dubitate; ingrato abuso
Non ne farò. Rimproverarmi un giorno
Non potrete ch’io v’abbia...
Enrico. Invano, amico,
Temete dubbi in me che tutto approvo2.
Itene intanto; il funeral s’appresti
All’estinto monarca.
Leonzio. È già compiuto3
Quanto l’uopo chiedea. Venite, o Sire,
La pura gioia a spargere ne’ cuori4
Degli afflitti vassalli.
Enrico. Eccomi pronto.
Il regal trono e l’altre usate pompe
Apprestatemi voi, e a’ miei vassalli
Dite che qui mi giureranno fede,
E ch’io lor giurerò paterno affetto5.
Matilde addio. Ci rivedrem frappoco
Forse più lieti. Sì, la vostra destra
Stringer6 bramo assai più che il regal scettro.
(entra nell’appartamento di prima7
- ↑ Bett.: Nelle man di mio padre.
- ↑ Bett.: Fora il mio dubitar se tutto approvo.
- ↑ Bett.: Ò già adempito.
- ↑ Bett.: Venite tosto a rallegrar i cuori.
- ↑ Bett.: Ordinate voi dunque. A’ miei Vassalli — Dite che quivi accetterò in quest’oggi — Della loro fedeltade il giuramento — E lor darò dell’amor mio la fede.
- ↑ Bett.: Strigner.
- ↑ Bett.: entra nel suo appartamento privato.