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RINALDO DI MONT'ALBANO | 449 |
La sua virtù.
Florante. Rara virtù per certo!
Fedeltà ne’ congiunti è strana cosa.
SCENA III.
Rinaldo, Ruggiero e detti.
Rinaldo. (T’inganni.
Viltà è peggio di morte). (piano
Carlo. Olà: le colpe
Sian de’ rei pubblicate.
Ruggiero. (Niuno ardisce
Parlar in faccia nostra). (piano fra loro
Rinaldo. (Eh vi saranno
Degli audaci pur troppo).
Gano. Ognuno tace?
Trema ognun di Rinaldo al torvo aspetto?
Io dunque parlerò. Monarca eccelso,
Invitti Duci, Paladini illustri,
Stupirete in udir Rinaldo e il figlio
Rei d’enormi delitti, e pur son essi
Precipitati nell’abisso infame
Di turpe fellonia.
Ruggiero. (Perfido...)
Rinaldo. (Taci).
Ruggiero. (Non lo posso soffrir).
Rinaldo. (Soffrirlo è forza).
Gano. Noto è a ciascun, che l’Africano audace
Che la Spagna innondò, di Francia ancora
Minacciava i confini. A debellarlo
Più duci andaro in vari tempi, e tutti
Han di lui trionfato. Ora il re Moro