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424 | ATTO TERZO |
Un empio, un traditor.
Florante. Che bella cosa
Svenare un disarmato!
Ruggiero. In ogni guisa
Voglio la morte tua. (va con impeto per uccider Florante
SCENA IX.
Rinaldo e detti.
Ruggiero. Lasciatemi, signor, toglier dal mondo
L’indegno, il traditor. (torna contro Fiorante
Rinaldo. No, nol consento; (lo trattiene
Lascialo ormai.
Ruggiero. (Avesse egli tardato
Un momento a venir!) (a parte
Florante. (Respiro). (a parte
Rinaldo. Il brando
Rendi, o figlio, a Fiorante.
Ruggiero. A questo ancora
Mi volete obbligar? Noto v’è pure
Qual sia l’empio con noi?
Rinaldo. Sì, ma vendetta
Prender noi non dobbiam. Carlo, il Monarca,
Vendicarci saprà. Rendigli tosto
La spada sua.
Ruggiero. Prendila. Ad altro tempo
Mi riserbo svenarti. Il voglio estinto,
Se credessi versar tutto il mio sangue.
Florante. Signor, non istupite. Io caddi, io fui
Disarmato, egli è ver; ma fu del fato
Onta cotesta, e non viltade. È noto
Il valor di Fiorante. (Oh me infelice,