Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
RINALDO DI MONT'ALBANO | 411 |
Armelinda, chi sa? Di Francia il regno
Sempre non soffrirà di Carlo il giogo.
Può darsi. Ancor... Ma il Re sen viene. Andiamo,
Che a dir molto mi resta.
Armelinda. Il Re non chiese
Di favellarmi?
Florante. Sì, ma in altro tempo
Far lo potrà. Venite meco. Io spero
Dirvi cosa che molto abbia a giovarvi.
Seguitemi, Armelinda.
Armelinda. (Ah sì, desio
Di scoprir il suo cor forte mi sprona).
Andiam dove vi aggrada.
Florante. (Oh! come a tempo
Impedito è l’incontro). (parie
Armelinda. (Oh quale io spero
Vittorioso fin da quest’inganno
Necessario, opportuno, e ben dovuto,
D’un traditor per iscoprir le trame). (segue Fiorante
SCENA III.
Carlo e Orlando.
Della vostra clemenza. Ella è il più bello
Fregio del vostro cuor.
Carlo. Sì, ma giustizia
Io non deggio obliar.1
Orlando. Temete dunque
Che Rinaldo sia reo?
Carlo. Tutto ad Orlando
Vo’ svelare il mio cor. Reo non lo credo,
Ma innocente chiamarlo ancor non posso.
- ↑ Nelle vecchie stampe si legge: Non deggio obliar. Il verso fu conetto nell’Ottocento.