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RINALDO DI MONT'ALBANO 401
Il padre riveder?

Florante.   No.
Ruggiero.   Chi lo vieta?
Florante. Carlo l’ordin ne diede.
Clarice.   Ed ubbidirlo,
Figlio, convien. Non disperar, la sorte
Forse si cangierà. Vieni al mio seno,
Vieni, viscere mie, mio caro figlio,
Prendi l’ultimo bacio. Ah! sì, che questa
Forse è l’ultima volta (oh Dio!) ch’io posso
Il mio figlio abbracciar. (l’abbraccia
Ruggiero.   Questo è il conforto,
Madre, che mi donate?
Clarice.   Ah! che mi sento
Staccar l’alma dal sen. Addio, mio figlio;
Addio, di questo sen frutto infelice:
Vado al tuo genitor. Diviso ho il core
Fra lo sposo ed il figlio. (Oh Dio!) Vorrei
E partire, e restar. Maggior bisogno
Forse avrà di conforto il padre afflitto.
Vadasi a consolarlo. Resta, o caro:
Ti difendano i Dei. Non avvilirti,
Soverchio non temer; rivolgi al Cielo
Tutto il tuo cor; sai che di là deriva
Il destin de’ mortali. Un’altra volta
Lascia ancor ch’io t’abbracci, e poi mi parto.
(parte scortata da una guardia
Ruggiero. (M’intenerisce. Io trattener non posso
Più le lagrime mie). (piange
Florante.   Piange Ruggiero?
Piange l’eroe di Mont’Albano? Il forte
Avvilito è sì tosto?
Ruggiero.   Io vil? Mentite.
Queste fur di pietà lagrime espresse
Dal cor d’un figlio, della madre amante.