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400 | ATTO SECONDO |
-+à
Di Rinaldo riamata). (piano a Carlo
Carlo. Alle mie tende
Conducetela: io voglio assicurarmi
Col confronto di ciò. (piano a Gano) Clarice sia
Sciolta da’ lacci. Al genitor Ruggiero
Non si lasci accostar. Del gran Consiglio
Siano i Pari adunati. A me le guardie
Si raddoppino, e sia la vostra fede
A difendermi, amici, ognor la stessa.
Ruggiero. Sì, sì, non dubitate: affò che siete
Ben custodito dalla loro fede!
Misero Carlo! (intanto si scioglie Clarice
Gano. Principessa, andiamo;
Seguite i passi miei. (ad Armelinda
Armelinda. Dove pensate
Di volermi condur?
Gano. Dove destina
Il nostro Re.
Armelinda. Son di Re figlia anch’io.
Gano. Carlo lo sa.
Armelinda. Carlo è un Re ingiusto.
Gano. Audace!
Seguitemi, e tacete. (parte
Armelinda. Ah! m’ha sì oppressa
Di Rinaldo il destin, ch’io più non sento
Gli affanni miei. O vo’ morire, o voglio
Di Rinaldo alla vita esser riparo.
(a parte; e parte dietro Gano con guardie
Florante. Ite dove vi aggrada. (a Clarice
Clarice. Al mio consorte
Deh, fatemi condur.
Florante. Sì, sì, a Rinaldo
Guidatela, soldati...
Ruggiero. Ed io non posso