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332 ATTO QUARTO
D. Alfonso.   Dell’infelice

Chi fu l’empio uccisore?
Donn’Anna.   Ah, don Giovanni.
Ottavio. Non vel dissi, signor, ch’era un indegno?
Donn’Anna. Ospite in nostra casa...
D. Alfonso.   A voi commetto,
Duca, l’arresto del fellone. Ei cada
Nelle forze reali, o vivo o estinto.
Ottavio. Eseguiti saranno i cenni vostri. (parte

SCENA VII.

Don Alfonso, Donn’Anna e servi.

D. Alfonso. Abbastanza non posso il mio cordoglio

Palesarvi, donn’Anna. Al vostro affanno
La ragion ponga freno. Alfin la morte
È destino comun. Felice lui
Che glorioso morì, che giusto visse;
Voi se un padre perdeste, in me l’avrete.
Prove tai vi darò dell’amor mio,
Che sarete contenta.
Donn’Anna.   Il primo dono
Della vostra pietà, signor, sia questo:
Sciogliete un imeneo che mi dà pena;
Spose non mancheranno al duca Ottavio.
D. Alfonso. Sì, lo farò; ma voi vorrete ognora
Viver senza compagno?
Donn’Anna.   Or non discerno
La brama del mio cuor.
D. Alfonso.   Vi compatisco.
Cesserete dal pianto, e a miglior stato
Penserete più cauta.