Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
DON GIOVANNI TENORIO | 321 |
(Ecco un nuovo cimento: arte m’assista).
Elisa. Da che da me vi separaste, oh quante
Lacrime ho sparso dolorose! Il cielo
Secondò i voti miei. Qui giunta appena,
Ecco vi trovo, e ritrovar io spero
Lo stesso amor, la stessa fede in voi.
D. Giovanni. Ah sì, mio ben, non v’ingannaste: io sono
Fedele al vostro amor. (Stolta se il credi).
Elisa. Deh se mi amate, che si tarda, o caro,
Le nozze stabilir?
D. Giovanni. Riguardi onesti
Me le fan differir.
Elisa. Tutti i riguardi
Supera un vero amor. Togliete ormai
Dall’amante mio cuore i miei sospetti.
Vi piace il volto mio? Queste mie luci
Spargon fiamme per voi? V’offro il mio cuore:
Se accettarlo tardate, il ciel potrebbe
Di me forse dispor.
D. Giovanni. Morrei di pena;
Ma se sorte miglior per voi si offrisse,
Arbitra siete ancor del vostro cuore.
Elisa. (Ahimè! scaltro risponde). Ingrato! io sono
Arbitra di me stessa? E qual mi resta
Libertà di voler da che son vostra?
Amore uniti ha i nostri cuori: or resta,
Che unisca amor le nostre destre ancora.
SCENA XII.
Carino e detti.
Col nuovo amante! Oh traditrice indegna!)
D. Giovanni. Ma per ora non lice...