Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
28 | ATTO PRIMO |
T’adorerò benchè tradito; ad onta
Dell’odio tuo ti serberò la fede.
Antonia. (Ahi che legge crudel!) (da sè
Belisario. (Che duro fato!) (da sè
Antonia. (In faccia all’idol mio parlar non posso), (da sè
Belisario. (Presso la vita mia morir io deggio). (da sè
Antonia. (Parte il mio bene, ed il mio cor lo segue). (da sè
Belisario. (Colla bella crudel resta il mio core). (da sè
Antonia. (Belisario, mia vita!) (da sè
Belisario. (Antonia, oh dio!) (da sè
Antonia. (Ahi tiranno destin!) (da sè
Belisario. (Fato crudele!) (da sè, e parte
SCENA VIII.
Teodora ed Antonia.
Ma rimedio non ha.
Antonia. Non ha rimedio?
A legge sì crudel perchè condanni
Un innocente amor? Fra tante e tante,
Che aman senza delitto, Antonia sola
Colpevole sarà?
Teodora. Tu non intendi
La cagion del divieto, e perciò strano
Ti sembra il cenno mio. Brami la colpa
Saper dell’amor tuo? Sentila, e trema.
Amo anch’io Belisario, e l’amor mio
Soffrir non può di gelosia la pena.
Intendesti il perchè? Tanto ti basti.
Antonia. Cieli! che sento mai? Di qual amore
È capace il tuo cor? Se Giustiniano...
Teodora. Tu rimproveri a me? Taci, superba;