Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1926, XXIII.djvu/290

286 ATTO PRIMO
In più liberi sensi: al duca Ottavio

Stender la destra mia non acconsente
Ripugnanza del cuor, ch’io non intendo.
E se il destin...
Commend.   Non più; del duca Ottavio
Sposa sarete; il prometteste. Io stesso
Lo promisi per voi. Se il vostro cuore
Non acconsente al nodo, il padre vostro
Faravvi acconsentir, se in fiero sdegno
Non vi piaccia veder l’amor cangiato. (parte

SCENA V.

Donn’Anna sola.

Stolta, incauta ch’io fui! Come sì tosto

A una vana lusinga io prestai fede?
Ah mi credea che, co’ suoi detti, Alfonso
Un talamo real mi proponesse.
Il Duca può regnar? Chi ci assicura,
Che il Re sempre abbonir voglia le nozze,
E che figli non abbia? Ma sia fatto
Che regni il Duca: io l’odio, e l’odierei,
Benchè sul crine la corona avesse.
Piacermi non potrà. Nascon gli affetti
Dell’amore e dell’odio dalle occulte
Fonti del nostro cuor. Faccia mio padre
Tutto quello che può. Faccia il Re istesso
Tutto quello che sa, non fia mai vero
Che all’odiato imeneo stenda la mano. (parte


Fine dell’Atto Primo.