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284 | ATTO PRIMO |
D. Alfonso. Del Re il nipote
Vostro sposo sarà. Non vi sorprenda
La sua grandezza. Il merto vostro assai
Compensa i suoi natali.
Donn’Anna.9 (Oh me infelice!
M’ingannai, son delusa, odioso il Duca
Fu sempre agli occhi miei).
D. Alfonso. Del Re alle stanze
Tornar degg’io. Voi disponete il cuore
(a donn’Anna
Ad amare il consorte.
Donn’Anna. (Ah che smarrite
Sono le mie speranze!)
D. Alfonso. Impallidite?
Fissate a terra i lumi? A voi discaro
Fors’è il nome del Duca?
Commend. In quel pallore,
In quel timido ciglio, ecco l’usata
Verecondia del sesso: il suo piacere
Simula per modestia, e il lieto annunzio
Ch’altrui fora cagion di vano orgoglio,
Rende il suo cuor per riverenza umile.
D. Alfonso. Con voi sen resti; il suo desire al padre
Potrà spiegar senza rossore. Io spero
Ch’ella comprenderà la sua fortuna.
(al Commendatore, e parte
SCENA IV.
Il Commendatore e Donn’Anna.
Il ben vien di lassù. Propizia stella
Destò nel cuor del nostro Re il desire
Di compensar, col sollevar la figlia,